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#11 Evoluzione

Secondo Pierino Daudry :
"In una società agro-pastorale i bambini avevano bisogno di giochi e giocattoli con cui imitrare il lavoro e la vita dell'adulto. I semplici animaletti in legno erano più che sufficienti; non c'era la necessità di creare pezzi elaborati. Questi verrano più tardi con l'avvento dei giocattoli industriali"
 Jeux et jouets de la tradition popoularire valdotaine, Région autonome de la Vallée d'Aoste, 1990

Il tatà quindi non presenta una grande evoluzione, le forme semplici provengono da ua profonda e ben radicata tradizione.

Inizialmente il tatà nasce come semplice ramo. Dove esso andava a biforcarsi veniva tagliato formando due corna e delineando così le forme semplici di una mucca.
Con il tempo lavori d'artigianato più ricercati hanno dato vita a forme più precise ed elaborate. L'ultima vera evoluzione saranno le ruote. [1]


Giocattoli lignei dell'Antico egitto, in fondo a destra un tatà. Da questi esemplari si può dedurre che gli animaux-jouets hanno avuto una notevole persistenza nel tempo ed un'ampia diffusione geografica.[2]

[1]    fonte:   Jeux et jouets de la tradition popoularire valdotaine, Région autonome de la Vallée
                     d'Aoste, 1990

 [2]   fonte:  Tatà, pouette, boriule..Région autonome de la Vallé d'Aoste, 2004



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#27 Il museo

Dato che il tatà è un gioco tradizionale farei un museo per i bambini più che per tutti. Un museo dove poter insegnare ai più giovani come farne uno, da dove nasce e come si è evoluto nel tempo in modo da unire la tradizione all'oggi attraverso i più piccoli. Una sezione del museo sarebbe per l'appunto l'atelier dove poterne fare uno. Molto probabilmente non in legno, ma perché no, con i Lego. Un'altra sezione sarebbe dedicata a tutte le varianti dei tatà e come differenti valli secondarie della valle d'aosta ne abbiano sviluppato differenti caratteristiche.

#33 Ricapitolando

Per poter fare un recap sul tatà bisogna prima parlare di Verrès perché, come un quadro non è mai senza cornice, così l'oggetto ha bisogno del suo contesto. Verrès è un paese umile della Valle d'Aosta, ricco di storia. Di origini romane , o forse precedenti, si è saputo distinguere anche in periodi più recenti , lo si trova nei libri e nelle l eggende folcloristiche locali e, in maniera insospettabile, anche nei film dell'ultimo decennio; ma come dissi fin dall'inizio, Verrès è anche profondamente legata alla propria tradizione . Il tatà entra come protagonista proprio perché uno dei punti fermi della storia valdostana. Di origini semplici , ha però similitudini con g iochi provenienti da differenti parti del mondo e da tutte le epoche storiche. Fatto di materiali del luogo e realizzato seguendo differenti stili  ha in se ormai differenti significati . Nella cultura lo si può trovare letteralmente ovunque se si cerca abbastanza attentamente. Bisognerà conceders...

#28 Protagonista

Come dice Giovanni Storti in "Chiedimi se sono felice" << Chi sa fare, sa capire>>. Quindi chi meglio di uno scultore di legno esperto di tatà può diventare testimonial di un tatà? Secondo il sottoscritto, nessuno. In valle sono molti gli esperti artigiani ma tra tutti il mio preferito è Enrico Massetto ; una vera e propria rockstar del tatà. Magari facendo uno spot stile Poltrone e sofà per pubblicizzarlo. Piero Massetto nel suo atelier. Se si fa attenzione si notano differenti tatà in fase di creazione Tatà fatto da P. Massetto